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Circolare N.1 del P. Andrea Villani

Note Biografiche

Il redentorista P. Andrea Villani, di nobile famiglia, nativo di Curteri, borgata di San Severino (SA), fu amico intimo di S. Alfonso che lo volle come suo direttore spirituale. A lui il Santo affidò la educazione dei giovani redentoristi (novizi, studenti…) e la guida dell’Istituto quando fu nominato vescovo di S. Agata dei Goti. Godette della stima e dell’affetto di tutti i confratelli. Morì a 86. (Spesso S. Alfonso quando riprendeva qualche soggetto, poi gli raccomandava: “E adesso vai a confessarti dal P. Villani”).

Biografia completa

https://www.santalfonsoedintorni.it/villani-andrea-redentorista-2.html

Villani – Circolare n. 1  del  10 ottobre 1762     

Osservanza della Regola

(FONTE: AGR, 37A)

M. R. Padre,

avendo personalmente girate tutte le nostre case ed osservate ocularmente lo stato di ciascheduna nel tempo stesso che mi sono consolato nell’osservare nei nostri Soggetti un desiderio grande di vedere vieppiù fiorire nella nostra Congregazione lo spirito dell’Istituto e bramosi di vedersi togliere ogni impedimento che quello potesse intiepidire o raffreddare, ho avuto della confusione nel vedere la confidenza e cordialità che hanno dimostrato meco, uno dei più infimi della Congregazione, benché sollevato dalla medesima al governo di quella, lo che non solamente ha acceso nel mio cuore più amore verso i medesimi, ma mi ha animato ad osservare con maggiore attenzione ciò che potesse essere di svantaggio alla nostra Congregazione e ciò che possa servire e vieppiù a far crescere lo spirito dell’osservanza in cadauno dei nostri Soggetti, e quello stesso desiderio mi muove ora a pregare V. R. acciò faccia noto a tutti codesti Padri e Fratelli di codesta nostra comune Casa questo mio desiderio e nel tempo stesso da mia parte loro faccia sentire che per mia e comune consolazione ciascheduno si impegni ad essere esatto e minuto nella esatta e minuta osservanza delle Regole, non mancando per trascuraggine a veruno degli atti comuni che quella ci prescrive; che ciascheduno sia amante del ritiro sfuggendo al possibile l’andare vagando per i corridoi e per la Casa senza necessità e molto più si sfugga il conversare con Esteri, sempre che il nostro ministero non lo richieda; raccomando altresì la scambievole carità ed armonia fra di loro, sfuggendo le contese, mormorazioni e riporti non necessari, principalmente loro raccomanderete l’osservanza del silenzio e raccoglimento, recitar l’ore canoniche così in coro come in privato con quella divozione e raccoglimento che richiede un atto sì religioso, con ispecialità quando quelle si dicono in coro, si dicano con pausa nell’asterisco e con voce non tanto bassa, destinando due che diano regola alla pausa del coro; la messa ancora si celebri né con tanta brevità che generi scandalo, vedendosi così celebrare da missionari né tanto lunga che passi mezz’ora, acciò non sia di tedio a chi la sente, secondo ammonisce la Rubrica.

Nell’uscire di casa i Soggetti si ricordino dell’avvertimento dell’Apostolo: modestia vestra nota sit omnibus. Dobbiamo pensare che tutti tengono gli occhi sopra di voi e noi siamo tenuti di predicare più coll’esempio che colla voce. Niuno si porti in casa dei

secolari senza il compagno e senza necessità e coll’espressa licenza del Superiore della Casa e molto più niuno così dei Padri come dei Fratelli vada a monasteri di monache ancorché si portasse in altre diocesi senza espressa licenza del Rettore locale, supponendosi pur anche la licenza dell’Ordinario. Questo vada assolutamente per i Fratelli; per li Padri poi ritrovandosi fuori della Casa per qualche urgenza, pure niuno dei Padri vi vada, purché dall’Ordinario dei luoghi ne abbia particolare premura di sentire il bisogno spirituale di qualcheduna del monastero. Interdite a tutti che quando avranno da pernottare fuori del Collegio, se si può giungere a qualche Collegio dei nostri, ivi vadano a pernottare. Io spero che tutti eseguiranno quanto in questa da mia parte da V.R. sarà a Soggetti incaricato tanto più che si tratta del loro bene e conservazione della nostra Congregazione, la quale fino a tanto si manterrà fino a quando sarà nei Soggetti lo spirito del nostro Istituto. Mi raccomando alle sue orazioni e di tutta codesta Comunità.

Di V. R. Umilissimo Fratello Andrea Villani

Ciorani 10 ottobre 1762.

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